La musica pop e rap così come la conosciamo oggi non esisterebbe senza i remix, i sample e le melodie «rubate». L’arte del copiare non è una novità. Elvis Presley, per esempio, non è stato soltanto il re del rock’n’roll, bensì anche delle cover. Molti dei suoi successi erano infatti delle cover di brani blues e gospel di musicisti afroamericani: il pubblico non le percepiva come copie perché negli anni ‘50 questi pezzi non venivano trasmessi nelle radio statunitensi. Oggi per fortuna ci sono delle leggi per le cover, anche perché quasi tutti gli artisti lo fanno. E non c’è niente di sbagliato.
Una cover può rendere famosa l’originale, così ne approfitta anche l’autore – non solo a livello finanziario. Inoltre può dare al brano una carica in più e oltrepassare il confine del genere. Alcune nuove versioni sono talmente ben riuscite, da convincere anche il primo interprete. «Questa canzone non mi appartiene più», disse Trent Reznor, cantante dei Nine Inch Nails, dopo aver sentito Johnny Cash cantare la sua can- zone «Hurt». Questo dimostra che una canzone di successo non dev’essere necessariamente un’originale, può essere anche una cover.
Hits
Nothing Compares 2 U Sinéad O’Connor (1990) / Originale: Prince (1985)
I Will Always Love You Whitney Houston (1992) / Originale: Dolly Parton (1974)
Killing Me Softly (With His Song) Fugees (1996) / Originale:Lori Lieberman (1972)
Tainted Love Soft Cell (1981) / Originale: Gloria Jones (1965)
Hallelujah Jeff Buckley (1994) / Originale: Leonard Cohen (1984)
Valerie Mark Ronson ft. Amy Winehouse (2007) / Originale: The Zutons (2006)
Hurt Johnny Cash (2002) / Originale: Nine Inch Nails (1994)
Torn Natalie Imbruglia (1997) / Originale: Ednaswap (1995)
I Swear All-4-One (1994) / Originale: John Michael Montgomery (1993)
American Woman Lenny Kravitz (1998) / Originale: The Guess Who (1970)
«Cosa, ma è davvero una cover?»
Se te lo stai chiedendo, allora gli interpreti di questa categoria sono riusciti nel loro intento di trasformare una canzone poco conosciuta in un successo, senza far nascere il sospetto che l’originale non fosse loro.
Perle
Wonderwall Ryan Adams (2003) / Originale: Oasis (1995)
Heartbeats José Gonzáles (2006) / Originale: The Knife (2002)
(The) Limit To Your Love James Blake (201) / Originale: Feist (2007)
Running Up That Hill Placebo (2003) / Originale: Kate Bush (1985)
The Man Who Sold The World Nirvana (1994) / Originale: David Bowie (1970)
Skinny Love Birdy (201) / Originale: Bon Iver (2007)
Behind Blue Eyes Limp Bizkit (2003) / Originale: The Who (1971)
Dancing On My Own Calum Scott (2018) / Originale: Robyn (2010)
Mad World Gary Jules (2001) / Originale: Tears For Fears (1982)
Easy Faith No More (1990) / Originale: The Commodores (1977)
Gli interpreti di questa categoria padroneggiano molto bene l’arte del fare cover. Si sono infatti cimentati in nuove versioni di canzoni di successo o comunque già molto note al pubblico e le hanno reinterpretate talmente bene e con tale crea- tività che la cover ha ottenuto la stessa approvazione dell’originale.
Sample
I’ll Be Missing You Puff Daddy ft. Faith Evans & 112 (1997) / Sample: Every Breath You Take: The Police (1983)
Don’t Stop The Music Rihanna (2007) / Sample: Michael Jackson: Wanna Be Startin’ Something (1982)
Bitter Sweet Symphony The Verve (1997) / Sample: The Last Time: Andrew Oldham Orchestra (1965)
Gangsta’s Paradise Coolio ft. L.V. (1995) / Sample: Pastime Paradise: Stevie Wonder (1976)
The Next Episode Dr. Dre ft. Snoop Dogg (2000) / Sample: The Edge: David McCallum (1968)
Paper Planes M.I.A. (2007) / Sample: Straight to Hell: The Clash (1982)
The Notorious B.I.G. Big Poppa (1994) / Sample: Between the Sheets: The Isley Brothers (1983)
Hung Up Madonna (2005) / Sample: Gimme! Gimme! Gimme!: ABBA (1979)
Kanye West ft. Jamie Foxx Gold Digger (2005) / Sample: I got a Woman: Ray Charles (1957)
MC Hammer U Can’t Touch This (1990) / Sample: Super Freak: Rick James (1981)
A partire dagli anni ‘90, soprattutto nel genere hip hop, sono aumentati i sample (o campionamenti), ovvero il riutilizzo di parti di un’altra canzone. Sono un omaggio all'artista originale e spesso un punto di svolta, che ha condotto il brano al successo. Altrimenti cosa ne sarebbe stato di Bitter Sweet Symphony dei The Verve senza gli archi?
Un'iniziativa nata dalla collaborazione di Cooperazione e 20 minuti, i due maggiori giornali della Svizzera, per lanciare un nuovo magazine di tendenza per l'inizio del fine settimana. «Cooperazione Weekend», disponibile da subito all'interno di 20 minuti, esce tutti i venerdì in tre lingue.