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Inaccurate Park

Quando si sente parlare di dinosauri, viene subito in mente Jurassic Park. L’indimenticabile serie di film ha fatto entrare i lucertoloni preistorici nella cultura pop. Ma come spesso accade, Hollywood si è presa alcune libertà...

I film di Jurassic Park hanno fatto furore negli anni ‘90. Tecniche rivoluzionarie avevano permesso ai produttori di ridare vita ad animali estinti da milioni di anni e da allora noi immaginiamo i dinosauri come li abbiamo visti nei film. Nonostante la consulenza di veri paleontologi, le rappresentazioni che ne sono state fatte non sono tuttavia sempre realistiche. D’altronde si trattava di fiction e non di un documentario scientifico. Ma poiché siamo stati così influenzati da quelle immagini, è arrivata l’ora di sfatare certi miti. Ecco quello che ha scoperto la scienza da allora e quali errori sono stati commessi nei film.

SPINOSAURUS

Spinosaurus aegyptiacus: Cretacico inferiore e superiore (~112–93 milioni di anni fa), Nordafrica

È il clou del terzo film: l’epica lotta tra il tirannosauro e lo spinosauro. Purtroppo, secondo le conoscenze scientifiche attuali un duello del genere difficilmente potrebbe accadere. Recenti scoperte fanno assumere che lo spinosauro fosse più che altro una specie acquatica. Nel deserto marocchino sono state trovate tracce fossilizzate della sua coda, le cui vertebre allungate dimostrerebbero che si muoveva in acqua ondeggiando l’estremità caudale un po’ come fanno i coccodrilli. Ciò detto, bisogna essere un po’ indulgenti con chi ha girato il film. Da un lato perché non si poteva prevedere questa scoperta e dall’altro perché in una scena si vede davvero lo spinosauro che segue i protagonisti a nuoto. Solo che in realtà questi spostamenti in acqua erano la regola e non l’eccezione.


VELOCIRAPTOR

Velociraptor mongoliensis: Cretacico superiore (~85–76 milioni di anni fa), Asia orientale

Simili a uccelli e dotati del loro iconico artiglio a falce, i “raptor” sono diventati le inquietanti star del primo episodio della serie. Intelligentemente organizzati in branco, terrorizzavano i protagonisti dall’inizio alla fine del film. I modelli in grandezza umana usati nelle riprese sono terrificanti, non c’è dubbio, ma non mostrano quanto questi dinosauri carnivori assomigliassero agli odierni uccelli. Oggi si crede addirittura che i velociraptor avessero il corpo ricoperto di piume. Va detto che questa scoperta risale a dopo l’uscita del film, per cui anche questo errore è più che perdonabile. Non c’è però scusa che tenga per quanto riguarda le dimensioni esagerate con cui sono stati rappresentati. Questi predatori erano infatti ben lungi dal poter guardare un essere umano negli occhi: si stima che fossero alti mezzo metro, per cui non ci arriverebbero nemmeno all’anca.

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T-REX

Tyrannosaurus rex: Cretacico superiore (~68–65 milioni di anni fa), Nordamerica

Al cospetto delle temibili enormi fauci di questo “superpredatore”, il personaggio del Dr. Grant consiglia ai compagni di avventura di rimanere perfettamente immobili. «Se non ci muoviamo non ci vede!» Nell’improbabile eventualità che un giorno ti trovassi a tu per tu con un T-rex, faresti bene a prendere tale consiglio con le pinze. Anzi, ignoralo che è meglio. Non esiste infatti alcun motivo per cui un predatore al vertice della piramide alimentare non dovrebbe essere in grado di vedere una preda se questa non si muove. Osservando il cranio fossilizzato del dinosauro si noterà che gli occhi si trovano davanti, il che è indizio di una visione stereoscopica, per cui il tirannosauro era certamente in grado di riconoscere la tridimensionalità degli oggetti. Quindi, se vuoi avere qualche possibilità di sopravvivenza in più, obbedisci al tuo istinto e corri! 

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DILOFOSAURUS

Dilophosaurus wetherilli: Giurassico inferiore (~200 milioni di anni fa), Nordamerica

Il dilofosauro ha un ruolo importante nel primo film di Jurassic Park: grazie al suo veleno che toglie di mezzo il cattivo Nedry. È quindi perlomeno curioso che sia stato rappresentato in modo così poco realistico. Nella pellicola appare come un incrocio tra una di quelle lucertole dal collare australiane e un cobra sputatore. Ma né la membrana dispiegabile intorno al collo né il veleno sono basati su fondamenti scientifici. La necessità del veleno viene spiegata con le piccole dimensioni del dinosauro, ma anche questo è un dettaglio che fa aggrottare la fronte ai paleontologi, dato che il dilofosauro era il predatore più grande della sua epoca: quasi sei metri. Sicuramente non ci sarebbe stato sul sedile della SUV di Nedry. Troppo piccola, troppo velenosa e troppo ostentatoria: una creatura tipicamente hollywoodiana...

(Unsplash: Huang Yingone)

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