Cooperazione Weekend

Insulti in rete

Tutto comincia con uno o due commenti negativi e tutt’a un tratto ti ritrovi in un turbine di insulti e parolacce. Ma uscirne è possibile.

In inglese si chiama shitstorm. Parola composta da due termini e traducibile come “tempesta di m***a” e indica il fatto di essere travolti da una valanga di commenti sprezzanti in rete. 

Quando la vittima siamo noi, può essere una bella batosta per l’autostima: ci sentiamo isolati, attaccati da tutte le parti e talvolta anche minacciati. Nei casi più estremi può essere necessario un accompagnamento psicologico. Se vuoi evitare che uno shitstorm straripi e invada la tua vita reale, ti conviene condividere meno informazioni personali possibile online. Controlla regolarmente le tue ­impostazioni sulla privacy, scegli delle password ­sicure e ogni tanto cerca il tuo nome su ­Google per vedere se il tuo indirizzo o il tuo ­numero di telefono sono troppo facili da ­trovare.  

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Sono vittima di uno shitstorm. E adesso?

Da fare:

  • Amici: Chiedi a una persona fidata e che non c’entri nulla di ­darti un’opinione sull’accaduto. Magari le critiche che ricevi sono in parte giustificate, ma non te ne accorgi perché ti senti sotto attacco.

  • Scusa: È incredibile come gli animi possano calmarsi quando qualcuno si rende conto di aver sbagliato e riconosce i propri errori. Ma attenzione: non deve essere una ­cosiddetta “nopology” (vedi qui a destra).

  • Ascolto: Mostra che prendi le persone e i loro punti di vista sul ­serio. Ciò non significa concordare al 100% con loro, ma permettere che si esprimano e ascoltarle.

  • Aiuto: Puoi segnalare i profili offensivi, eliminare commenti ­indesiderati o bloccare chi ti insulta. In rete non regna la legge della giungla. In caso di minacce e insulti, puoi fare uno screenshot e denunciare il colpevole. Ci sono anche progetti come stophatespeech.ch (FR/DE), che si impegnano al tuo fianco.

Da non fare:

  • Rabbia: Lasciarsi trasportare dall’ira non porta quasi mai a qualcosa di costruttivo. Prima di rispondere a un commento negativo, calmati, così non rischi di reagire in modo ­aggressivo o poco oggettivo.

  • Nopology: Se è per dire «chiedo scusa, anche se», allora tanto vale non scusarti del tutto. Evita anche cose del tipo «mi dispiace che abbiate interpretato male le mie parole». Le scuse devono essere sincere.

  • Battute: Lo humour può calmare gli animi, ma quando le battute sono scritte, non sempre è facile coglierne l’ironia. In caso di dubbio, evita di scherzare.

  • Troll: Esistono utenti a cui non gliene frega nulla dell’argomento in questione, ma partecipano per il puro piacere di provocare. Non perdere il tuo tempo facendoti coinvolgere in discussioni mirate a colpirti emotivamente. ­Ignora o cancella senza farti problemi i commenti offensivi. Detto altrimenti: «don’t feed the troll»!

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Cooperazione Weekend

Un'iniziativa nata dalla collaborazione di Cooperazione e 20 minuti, i due maggiori giornali della Svizzera, per lanciare un nuovo magazine di tendenza per l'inizio del fine settimana. «Cooperazione Weekend», disponibile da subito all'interno di 20 minuti, esce tutti i venerdì in tre lingue.