I flaconi cult di ieri hanno cambiato la storia del profumo, grazie alle idee audaci di creatori che desideravano uscire dagli schemi. Oggi in profumeria ti può venire il capogiro: c’è talmente tanta scelta che non si sa più quale profumo provare! Di valore assodato, i classici sono da provare sulla propria pelle. Un modo per acuire il proprio fascino in una marea di novità spesso simili tra loro. O se la tua bisnonna era fedele a un profumo che esiste ancora, quello che troverai in vendita non sarà più esattamente lo stesso. I profumi di un tempo vengono spesso riformulati con ingredienti diversi, per ragioni di sicurezza o di disponibilità.
L’Osmothèque di Versailles conserva il patrimonio olfattivo con una collezione di 3200 profumi di una volta. Per permetterti di fare un viaggio nel tempo, ecco 7 fragranze di carattere da andare a provare: alcune sono acclamate all’unanimità, altre polarizzano, ma promesso, nessuna ti lascerà indifferente!
Se ne è parlato molto per i suoi 100 anni. Ma hai già provato Chanel N°5, il profumo da antologia lanciato nel 1921? Coco Chanel aveva chiesto al creatore Ernest Beaux un’opera all’avanguardia. La sua peculiarità: un delicato accordo floreale di ylang-ylang e gelsomino, offuscato da un’overdose di aldeidi, molecole di sintesi molto moderne all’epoca. Si dice che queste note dal sentore metallico, un po’ saponose, ricordino l’odore del ferro da stiro caldo. Vai a farti un’idea al riguardo!
Un viaggio in terre sconosciute! Primo profumo orientale: Shalimar viene presentato da Jacques Guerlain nel 1925. Troppo moderno, in un primo tempo non riesce a sfondare, ma diventerà una fragranza cult a partire dagli anni 1940. Molto sensuale, poggia sulla vaniglia di sintesi, nuovo prodigio della chimica di quei tempi. È associata a un bouquet di iris, bergamotto, fava tonka e una nota di cuoio che può sorprendere. La prima impressione può trarre in inganno: lascia che, a contatto prolungato con la tua pelle, sprigioni tutte le sue sfaccettature.
Quando questo profumo uscì, nel 1966, portò nuovo slancio nella gamma delle fragranze maschili, composta fino ad allora prevalentemente da acque di Cologna. Firmato dal profumiere Edmond Roudnitska, Eau Sauvage è il primo profumo da uomo di Dior. Poggia su note aromatiche semplici – basilico, limone, lavanda, rosmarino, timo – con un tocco moderno e sofisticato. Racchiuso nel suo flacone degno di un dandy, resta ancor oggi un successo intramontabile, sia per gli uomini… che per le donne!
Nel 1977, un certo gusto per la trasgressione spinge Yves Saint-Laurent a produrre il solforoso Opium. Questo profumo orientale, fiorito e speziato, abbina un preludio fresco a una base calda e rappresenta una femminilità esacerbata. Coinvolgente e opulento, induce le persone a girarsi sulla scia del suo passaggio! Composto dal profumiere Jean-Louis Sieuzac, unisce patchouli, vaniglia e fiori bianchi. È caratterizzato da una grande concentrazione di ingredienti, che trattengono le sue note a lungo sulla pelle.
Dal carattere piuttosto maschile, le note legnose si inseriscono nei profumi femminili come note di fondo, che restano più a lungo sulla pelle. Diversi creatori hanno addirittura dato loro il ruolo principale! Una fragranza audace da ricordare è Féminité du bois di Serge Lutens, lanciata nel 1992 (festeggia i suoi 30 anni). Al centro della composizione pulsa il cedro dell’Atlante, ricco di carattere! Spiazzante rispetto alla moda del 1992, foriera di leggerezza. Sulla scia del suo esempio, sempre più profumi femminili finiscono per integrare del cedro.
Rompere con le convenzioni, è quello che fa il compianto Thierry Mugler nel 1992 lanciando Angel. Questo profumo goloso e molto zuccherato, simile a quelli che aleggiano nei luna park itineranti, esce nel bel mezzo di un periodo di creazioni leggere e fresche. Al profumiere Olivier Cresp ci saranno voluti almeno 600 tentativi per crearlo! Questa fragranza audace apre la strada al filone dei profumi golosi, molto presenti da allora. Anche l’emblematico flacone a forma di stella è un rompicapo tecnico, tra l’altro ricaricabile.
Nel 1995 non si parla ancora di gender come oggi. Calvin Klein esce dagli schemi con ck one, un profumo misto che dedica agli adolescenti. La fashion house nota che le ragazze e i ragazzi tendono ad adottare lo stesso stile di abbigliamento casual… e propone loro una fragranza unisex. Facile da amare, presenta un preludio fresco, un bouquet floreale speziato alla noce moscata e discrete note di fondo ambrate. Un flacone minimalista per un profumo semplice e universale.
Un profumo è un regalo romantico per eccellenza. A tal punto che determinati marchi propongono flaconi assortiti per lei e lui.
Femminile o maschile, che cosa definisce il genere di un profumo? Se in Occidente i profumi floreali sono piuttosto considerati femminili, in India per esempio non è così. D’altro canto, i nostri nasi percepiscono le note aromatiche come virili. Che sia una questione di cultura o di marketing poco importa, su queste differenze soffia un vento di libertà! Nelle profumerie di nicchia, le creazioni sono spesso miste e la nostra epoca vede moltiplicarsi i lanci di prodotti unisex. Quindi non bisogna esitare ad afferrare un flacone sugli scaffali dedicati all’altro sesso per variare i piaceri olfattivi! Classici per San Valentino, i flaconi assortiti per lei e lui fanno bella figura, uno accanto all’altro.
Ma attenzione, non sono semplici riflessi l’uno dell’altro. Come all’interno di una coppia, stanno bene insieme ma ognuno ha la propria personalità. Spesso, l’idea di un marchio è quella di cavalcare l’onda di un successo. Un creatore si ispira in questo caso a un primo profumo, ma senza trasporlo letteralmente. Queste fragranze non condividono per forza le stesse note, ma piuttosto la stessa idea: sexy, provocatoria o elegante… In un flacone analogo, ognuna resta una creazione a sé stante.
Spruzzare un po’ di fragranza su un cartoncino e inalarne gli effluvi non basta per scoprire veramente l’essenza di un profumo. Si tratta solo di una prima impressione riduttiva. Un profumo si sviluppa nel tempo, è una creazione tridimensionale. Quelle che senti in un primo momento (le note di testa) sono molto volatili ed evaporano rapidamente per lasciare spazio alle note di cuore. Poi, alcune ore dopo, sulla pelle permangono le note di fondo. Quindi non è possibile farsi un’idea di un profumo nel giro di 5 minuti! Per cogliere tutte le sue sfumature occorre metterne sulla pelle e assaporarne lo sviluppo sull’arco delle ore successive.
Un'iniziativa nata dalla collaborazione di Cooperazione e 20 minuti, i due maggiori giornali della Svizzera, per lanciare un nuovo magazine di tendenza per l'inizio del fine settimana. «Cooperazione Weekend», disponibile da subito all'interno di 20 minuti, esce tutti i venerdì in tre lingue.