Il suo segno particolare? Una voce ammaliante! Creatura metà donna e metà pesce, la sirena è più o meno benevola o feroce, a seconda della tradizione popolare da cui proviene. Ciò che può sembrare incredibile, però, è il fatto che sia presente nelle culture di tutto il mondo; anche se alcune le situano nei mari, altre nei fiumi. In origine, il nome “sirena” era attribuito a creature maligne della mitologia greca, che vivevano su un’isola infestata ed erano per metà donna e per metà uccello. Incantavano i marinai con la loro melodia e li conducevano alla morte. Più vicine alle nostre sirene, le Nereidi (ninfe marine) sono talvolta rappresentate con due code di pesce al posto delle gambe. Questi spiriti della natura viaggiano cavalcando un delfino o un ippocampo e vengono in aiuto dei marinai. Il nome “Tritone”, dal canto suo, è attribuito agli uomini-pesce e deriva dal figlio di Poseidone. Tritone ha una coda di pesce e comanda le onde, un potere che condivide con altri tipi di sirene. Queste creature marine popolano anche i miti germanici e del Nord nonché i bestiari medievali. Nella versione demonizzata, la sirena può essere interpretata come metafora della donna tentatrice dalla sensualità pericolosa. Fonte d’ispirazione per le belle arti e la cultura pop, la sua immagine oscilla fra due estremi: è buona e dolce come nel cartone «Ponyo sulla scogliera» (2008), così come nel film Disney «La Sirenetta» (1989), una versione edulcorata del racconto di Andersen (in verità nella versione originale Ariel non fa una bella fine). Nel film Splash (1984), proprio come Ariel, la sirena vuole solo conquistare un uomo ed essere amata. Le sirene di «Pirati dei Caraibi» sono un po’ diverse: fuori dall’acqua la loro bellezza è stupefacente, ma sotto la superficie dei mari il loro aspetto è mostruoso. Quella delle sirene si rivela dunque una figura ambivalente, che continua ad affascinarci e a far scorrere fiumi d’inchiostro.
Come resistere al richiamo delle sirene? Un trucco esiste. Prendi spunto dalla mitologia greca. Nell’Odissea, Ulisse chiede ai suoi compagni di legarlo all’albero della nave in modo da poter ascoltare il canto delle sirene senza soccombere e gettarsi in mare. Mentre i suoi compagni si tappano le orecchie con la cera per continuare a remare senza sentire il canto ammaliante. Nell’epopea degli Argonauti, Orfeo dà il meglio di sé e trionfa sulle sirene cantando più divinamente di loro, accompagnato dalla lira! A te la scelta del metodo.
Le sirene esistono in diverse tradizioni popolari di tutto il mondo. Le terrificanti Rusalki, nell’Europa dell’Est, intrappolano gli uomini avvolgendo i capelli intorno ai loro piedi per trascinarli sul fondo del mare. Nello Zimbabwe, le Mondao, creature dagli occhi rossi e con denti affilati, annegano gli imprudenti sulle rive dei fiumi. Meno inquietanti sono Sedna, regina del mare degli Inuit, o Sinjike, custode dell’isola di Geomundo in Corea. In Cina, le Jiaoren sono sirene tessitrici senza pari, generose e amiche degli esseri umani. Vivono in mare, ma risalgono i corsi d’acqua per vendere i loro tessuti. Nella mitologia germanica e nordica, l’immaginario popolare è abitato da altri spiriti delle acque, come nix o ondine.
Sogni di trasformarti in una sirena o in un tritone? Il popolo marino ispira diverse tendenze. Allenati a nuotare con un monopinna a forma di coda di pesce. Per spingerti oltre, puoi seguire un corso di apnea. E cosa sarebbe una sirena senza i suoi lunghi capelli? Il look mermaid hair mescola tonalità di blu, verde e viola, imitando la bellezza delle onde marine. Splash!
In tutte le epoche, alcuni marinai hanno giurato di aver avvistato delle sirene. Si pensa che in realtà abbiano visto mammiferi marini dell’ordine dei sirenii: ossia lamantini e dugonghi. La loro testa rotonda e la particolarità di poter nuotare in posizione verticale agitando le pinne come mani, spiegherebbero l’equivoco, soprattutto dopo qualche bicchiere di rum di troppo…
Un'iniziativa nata dalla collaborazione di Cooperazione e 20 minuti, i due maggiori giornali della Svizzera, per lanciare un nuovo magazine di tendenza per l'inizio del fine settimana. «Cooperazione Weekend», disponibile all'interno di 20 minuti, esce tutti i venerdì in tre lingue.