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Profumi e sentimenti

Ti è già capitato di emozionarti sentendo un profumo che ti ricordava una persona cara o un momento del passato? Se gli odori hanno questo grande potere di emozionare c’è un perché.

Siamo circondati da un universo olfattivo che percepiamo in maniera istintiva, la maggior parte delle volte senza manco rendercene conto. Alcuni odori sono familiari e trasmettono una sensazione di sicurezza. Altri ci fanno viaggiare nei ricordi, ci sorprendono, li riteniamo allettanti o, al contrario, repulsivi. Uno stesso odore può provocare reazioni diverse a seconda della persona, della sua cultura e del suo vissuto.

Come l’olfatto degli animali, anche il nostro è un senso che dovrebbe servirci per sopravvivere. Qualche migliaio di anni fa il nostro naso poteva salvarci la vita: per esempio permettendoci di scappare per tempo da un incendio o da un predatore oppure evitandoci d'ingerire del cibo avariato. Ma gli odori hanno anche il potere di rilassare o di sedurre. Con l’evoluzione, l’essere umano ha sviluppato arti e tecniche incentrate sull’odorato, come la creazione di profumi e la gastronomia: il senso del gusto è strettamente legato a quello dell’olfatto.

Quando sentiamo un odore, abbiamo il riflesso di classificarlo come una sensazione positiva o negativa. Ma nel corso della vita la nostra percezione degli odori cambia a seconda delle esperienze che viviamo.

­Aromacologia: la forza dei profumi

Partendo dalla constatazione che gli odori influiscono sulle nostre emozioni, l’aromacologia sfrutta questi processi per indurre uno stato di benessere. Si tratta di una disciplina che studia gli effetti degli odori, siano essi calmanti, confortanti o energizzanti. In Cina la si pratica da millenni. Gli scienziati hanno a lungo sottovalutato il potere delle fragranze, ma oggi se ne interessano sempre più. Partendo da conoscenze empiriche e soggettive, verificano se esiste un influsso obiettivo degli odori sull’organismo. Ci possono per esempio essere effetti sulla consapevolezza, l’umore, i tempi di reazione. La ricerca in questo campo è solo agli inizi. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista «Brain sciences», un aroma che suscita un’emozione positiva può anche stimolare la fiducia in sé e la motivazione. Esistono aziende che stanno pensando di mettere a frutto questo meccanismo per migliorare le prestazioni dei propri dipendenti.

Negli antichi rituali, si usavano incensi ed essenze per accompagnare i momenti in cui ci si raccoglieva al cospetto delle divinità. Oggi ci si concede un bagno alla lavanda per rilassarsi, un docciaschiuma al limone per sentirsi più energici e di buon umore o un diffusore di olio essenziale alla camomilla, al pino o al sandalo per conciliare una sensazione di calma. Ci sono addirittura prodotti di benessere che promettono di ridurre stress e ansia. Una cosa è sicura: ciascun individuo reagisce in maniera diversa a questi stimoli. Alcuni di noi sono più ricettivi di altri agli odori, siano essi emanati da altre persone, da candele profumate o da sali da bagno...


Come funziona

Questo legame diretto tra odore ed emozioni è dovuto al modo di funzionamento del cervello. Che cosa succede quando inaliamo un odore? Nella nostra cavità nasale ci sono più di 400 ricettori che rilevano le molecole nell’aria. Queste informazioni arrivano al cervello, e più precisamente al bulbo olfattivo. Da qui vengono inviate alle strutture cerebrali specializzate nella percezione sensoriale, ma anche alla memoria (l’ippocampo) e all’area responsabile delle emozioni (l’amigdala). Il percorso dallo stimolo olfattivo all’emozione è più diretto di quello relativo agli altri sensi, per i quali l’informazione viene dapprima elaborata dal cervello. Secondo la ricerca scientifica, gli odori attivano ricordi più dettagliati e più forti rispetto ad altri impulsi sensoriali.

Evocare il passato

I profumi ci fanno viaggiare nel tempo. La nostra memoria contiene una biblioteca olfattiva che abbiamo cominciato ad acquisire sin dalla più tenera età e certi odori possono riportarci a determinati ricordi. Per esempio, il profumo dei fiori del giardino della casa in cui siamo cresciuti o l’acqua di Colonia della nonna. A volte i ricordi evocati ci emozionano, perché un determinato odore ci riporta a una persona o a un momento particolare, magari a cose che avevamo completamente dimenticato (vedi il riquadro sulla madeleine di Proust).

Ragione e istinto

L’odorato è stato a lungo malvisto dagli intellettuali. Nella storia dell’Occidente è stato ritenuto un senso troppo istintivo e poco razionale. Il suo lato bestiale era contrario alla sacrosanta ragione. Oggi giocare con gli aromi, sceglierne uno da portare addosso, ci consente di esprimere il nostro umore, le nostre emozioni e… di condividerle tramite un codice non verbale.

Terribile anosmia

Talvolta trascurato, il senso dell’odorato influisce molto sulla qualità delle nostre esperienze di vita: cibo, interazioni sociali, attimi di tenerezza… Molte di noi se ne sono resi conto con il covid: l’anosmia (perdita dell’olfatto) altera il modo con cui ci rapportiamo all’ambiente circostante e fa perdere certi punti di riferimento. Ne possono persino conseguire sintomi depressivi e un calo della libido.

Lascia la scia: L’Heure Bleue, EdP di Guerlain, fr. 177.90 / 75 ml, da Import Parfumerie.
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Aria di bosco: Diffusore La Bonne Maison, legno di sandalo di Lothantique, fr. 39.95, da Coop City.
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Messaggio in bottiglia: Sauvage EdT di Dior, fr. 124.90 / 100 ml, da Import Parfumerie.
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6 emozioni

Dagli esperimenti condotti dai ricercatori dell’Università di Ginevra è risultato che l’olfatto attiva in particolare sei sensazioni: benessere, sensualità, disgusto, consolazione, vitalità e nostalgia. Con ciascuna di queste emozioni olfattive si attiva un aspetto diverso nel cervello.

La madeleine di Proust

È un’espressione che si usa per descrivere un odore o un altro tipo di stimolo sensoriale che ci trasporta spontaneamente verso un ricordo e verso le emozioni a esso associate. Nel celebre romanzo di Proust «Alla ricerca del tempo perduto», il narratore assaggia una madeleine (un tipo di dolcetto) che lo riporta alla sua infanzia. Ti sarà già capitata un’esperienza simile: per esempio sentire l’odore dell’inchiostro e di associarlo ai tempi in cui andavi alle elementari.

Profumo gourmet: candela profumata Madeleine, La Bonne Cuisine di Lothantique, fr. 19.95, da Coop City.
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Fiutare il pericolo

Quando ci succede un’esperienza negativa, tipo un’aggressione nel bus, e in quel mentre c’era nell’aria un profumo di violetta, a risentire quell’aroma il ricordo di quel momento spiacevole può tornarci alla mente con forza. Il nostro cervello è programmato per associare odori ed emozioni.

Profumi e parole

Non possiamo decidere di bloccare il nostro olfatto: volenti o nolenti, gli odori e i profumi li sentiamo sempre. Eppure, è difficilissimo descriverli a parole: non è un’operazione istintiva. È però possibile imparare a farlo, per esempio in una scuola di profumeria.

Cooperazione Weekend

Un'iniziativa nata dalla collaborazione di Cooperazione e 20 minuti, i due maggiori giornali della Svizzera, per lanciare un nuovo magazine di tendenza per l'inizio del fine settimana. «Cooperazione Weekend», disponibile all'interno di 20 minuti, esce tutti i venerdì in tre lingue.