Testo: Yaël Jakob / Illustrazione: Livia Graf
Zurna
Strana? A prima vista la zurna sembra uno strumento a fiato come molti altri, ma basta ascoltarne il suono per capire che non è un semplice flauto. Stridente, penetrante, ci trasporta direttamente in Turchia, dov’è stata inventata più di 2000 anni fa per incantare i serpenti. In seguito, si è cominciato a usarla nella musica popolare e marziale. Pare che da essa siano derivati alcuni strumenti europei come la pipita (o ciaramella) del Sud Italia o ancora l’oboe. Oggi non c’è più bisogno di avere un serpente o un esercito per suonare la zurna: ne esistono innumerevoli varianti usate per musica di vario genere. La differenza tra i modelli è dettata dal numero dei fori, dalle dimensioni e dal materiale.
Scacciapensieri
E ora passiamo a un idiofono a pizzico. Che cosa? Ma sì, un lamellofono! Questi termini tecnici astrusi fanno riferimento a una categoria di strumenti a cui appartiene l’umile scacciapensieri. Strumento antichissimo, non si sa bene chi l’abbia inventato, ma gli esemplari più antichi trovati in Europa risalgono al XIII secolo. Molto apprezzato soprattutto nella musica popolare, nel XIX secolo ha dovuto via via cedere il posto alla più versatile armonica a bocca. Ma non è mai sparito del tutto: ancora oggi lo scacciapensieri viene usato, per esempio nei radiodrammi e nei disegni animati, dato che il suo suono corrisponde al classico «doing!». Hai in mente Flip, la cavalletta della serie tv «L’ape Maia»? Quando si sposta saltellando, fa proprio questo suono.
Pirofono
Il gigante che occupa tutto il centro di questa doppia pagina non è un normale organo, bensì un pirofono, anche detto “organo delle fiamme cantanti”. Di che cosa si tratta esattamente? È un organo, sì, ma completamente modificato. Il suo inventore, Georges Frédéric Eugène Kastner, lo creò nel 1875 sostituendo le classiche canne con tubi di vetro di dimensioni variabili. Queste venivano fatte vibrare grazie alla combustione d'idrogeno. Musica per le orecchie di chi ama giocare col fuoco, ma non certo uno strumento molto ecologico. Inoltre, nelle prime versioni non andò tutto come previsto: un pirofono esplose addirittura durante un concerto. E a dirla tutta, per quanto l’idea sia interessante, il suono che produce non è poi questo granché.
Theremin
Negli anni Venti del secolo scorso, l’invenzione del theremin riscontrò un notevole successo nel mondo dello spettacolo: uno strumento sorprendente, che si suona senza toccarlo! Fu una vera sensazione. In realtà il suo creatore, il russo Lev Termen, inventò questo dispositivo elettrico per altri motivi: voleva poter produrre una variazione infinita tra i toni. E la cosa gli riuscì. Il theremin ha 2 antenne che creano un campo d’onda. Quando si interferisce con le mani, viene prodotto un caratteristico suono lievemente inquietante. Con una mano si regola la frequenza, con l’altra il volume. Sembra facile, ma non lo è. Per suonare il theremin bisogna avere una mano molto ferma e un ottimo orecchio, altrimenti il suono prodotto rischia di assomigliare a quello di Sheldon in «The Big Bang Theory».
Idraulofono
Dal fuoco all’acqua: se il pirofono produce suoni attraverso delle fiammate, l’idraulofono lo fa tramite una corrente d’acqua. Lo si suona come una tastiera, ma invece dei tasti ha dei piccoli fori dai quali zampilla acqua. Quando un dito tappa un foro, la pressione prodotta genera un suono. L’acqua fuoriuscita finisce in un bacino di raccolta e da lì, attraverso una pompa, torna nell’idraulofono in un ciclo chiuso continuo. L’inventore di questo complesso strumento è il canadese Steve Mann, che aveva sviluppato la sua idea negli anni Ottanta per dare un’esperienza sensoriale alle persone cieche o ipovedenti. Per questo i fori dell’idraulofono sono anche provvisti d'iscrizioni in Braille.
Omnichord
Un’altra curiosità musicale è questo apparecchio creato nel 1981 dalla Suzuki. Non la ditta produttrice di automobili, bensì la Suzuki Musical Instrument Corporation. Si tratta di uno strumento elettronico con ritmi preimpostati, tasti e un touchpad. Il suono ricorda quello di una tastiera elettronica. Dopo la sua commercializzazione, la comunità musicale si era subito divisa in 2 campi: gli entusiasti e i critici, i quali ritenevano che questa strana tavoletta non fosse altro che un giocattolo per i bambini. La produzione dell’Omnichord è stata interrotta nel 2015. È un gran peccato, perché in ogni caso è uno strumento che ha il suo fascino.
Hang
Anche in Svizzera l’invenzione di strumenti musicali non si è fermata al corno delle Alpi. Nel 2000, Felix Rohner e Sabina Schärer hanno creato l’Hang. Il nome viene dal dialetto bernese, in cui Hang significa “mano”. Si tratta infatti di uno strumento a percussione che si suona con le mani. Lo si appoggia sulle ginocchia e lo si tamburella. L’Hang è formato da 2 semisfere di metallo appiattite e unite tra loro. Produce suoni dolci e rilassanti. Non ci è voluto molto perché cominciasse ad andare a ruba, soprattutto come strumento per la musica meditativa. Oggi è diffuso in tutto il mondo e viene fabbricato anche all’estero.
Orchestra di ortaggi
E per finire una cosa ancora più fuori di… melone. Non è un singolo strumento, ma un’intera orchestra composta da strumenti molto strani. Il suo nome ufficiale, «The Vegetable Orchestra», suggerisce già di che cosa si tratta: vengono trasformati in strumenti musicali ortaggi di ogni tipo. Si va dalle carote-flauto alle zucche-tamburo: nessuna verdura viene discriminata e per ognuna si trova un modo per suonarla. L’orchestra è stata fondata a Vienna nel 1998. Da allora ha già pubblicato 4 album (li puoi persino ascoltare su Spotify) ed è stata in tournée in vari continenti. Come i concerti, anche gli strumenti sono unici e irripetibili: vengono preparati da zero a ogni nuova esibizione. Per il bis, l’orchestra offre una zuppa di verdure. A base di ortaggi non suonati, naturalmente!
Un'iniziativa nata dalla collaborazione di Cooperazione e 20 minuti, i due maggiori giornali della Svizzera, per lanciare un nuovo magazine di tendenza per l'inizio del fine settimana. «Cooperazione Weekend», disponibile all'interno di 20 minuti, esce tutti i venerdì in tre lingue.