Cooperazione Weekend

I canoni estetici di una volta

Un sorriso a denti neri, l’aria smunta o un monociglio: le tendenze di bellezza attraverso la storia hanno di che sorprenderci! Ecco alcuni canoni altamente desiderati in altri tempi.

Testo: Tatiana Tissot / Illustrazione: Livia Graf

Denti neri

Per noi sarebbe una decisione audace, considerando che siamo tutti ossessionati dai denti super bianchi! Ma in altre epoche, tingere i denti di nero era una pratica popolare in Cina, nell’Asia meridionale e in Giappone. L’usanza, denominata ohaguro, nel Paese del Sol Levante si è protratta fino al XIX secolo. Prima di allora, per esempio, era ritenuta un segno di riconoscimento delle donne sposate. Poi divenne appannaggio degli uomini della famiglia imperiale o degli aristocratici. Ad annerire bene i denti era una strana miscela da applicare regolarmente, composta da limatura di ferro, aceto e tannini vegetali. Lo scopo era quello di renderla insolubile all’acqua.

Denti neri o bianchi?
Smilepen Natural Teeth Whitening Powder, fr. 24.90/20 g, da Import Parfumerie.
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Belle vene

Icona di bellezza nell’Inghilterra rinascimentale, la regina Elisabetta I è nota per il suo incarnato di porcellana, così pallido… da sembrare trasparente. Beh, in realtà anche lei imbrogliava! Per imitarla, le donne si disegnavano con discrezione false vene di colore blu o verde sulla pelle della fronte o delle tempie. Lo si può osservare anche sui quadri: “belle” vene ornano delicatamente le mani di certi dipinti dell’epoca. Sopracciglia arcuate e sottili e labbra color vermiglio erano altri apprezzati attributi elisabettiani. Il pigmento rosso si otteneva con polvere di cocciniglia e veniva utilizzato anche come fard per le guance.

Disegna le vene
NYX Epic Wear Liner Stick Casa De Papel, colore Jarana, fr. 9.90, da Import Parfumerie.
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Monociglio

Non sono solo le sopracciglia folte ad aver affascinato il mondo della moda. Nell’antica Grecia, anche il monociglio era considerato un segno di bellezza e intelligenza. Sfoggiare sopracciglia ben ravvicinate o addirittura unite all’epoca era considerato un dettaglio attraente! Per renderle più forti e spettacolari, gli ateniesi utilizzavano carbone o altri coloranti, di cui alcuni tossici. Le più fortunate riuscivano a farle crescere naturalmente. E se erano rade? Si ricorreva a stratagemmi, come incollare peli di pecora tinti tra gli occhi. Forse questa tendenza tornerà di moda, data l’attrazione per la pittrice Frida Khalo…

Unisci le sopracciglia
L’Oréal Unbelieva Brow Micro Tatouage, 104 Chatain, fr. 14.90, da Coop.
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Look malaticcio

Durante l’epoca vittoriana (1837 –1901), nel Regno Unito il trucco era disprezzato, perché non amato dalla giovane regina Vittoria. Riservato ai commedianti e alle prostitute, si continuava a utilizzarlo, molto discretamente, ma si poteva procurarlo solo di nascosto. Per contro era di moda la tendenza «eroina tragica». Avere l’aria smunta era considerato estremamente romantico. L’aspetto dato dalla terribile tubercolosi appariva quindi altamente desiderabile: una carnagione molto pallida, occhiaie, una vita fine e occhi brillanti… ottenuti grazie a gocce della pericolosa belladonna o succo di limone (ahia, che bruciore agli occhi!).

La fronte alta

Se porti la frangia per nascondere la fronte, sappi che c’è chi invece la vuole mettere in bella mostra. Una strana moda medioevale che si può osservare su certi dipinti artistici era quella di ostentare una fronte alta, a ogni costo. Per dare l’illusione che la loro fronte fosse immensa, certe civettuole infatti non esitavano a radersi l’attaccatura dei capelli ma anche le sopracciglia e a volte addirittura le ciglia! L’idea era che tutto ciò donasse un’aria pura e innocente come quella di un bebè. In sintesi un’illusione di giovinezza, meglio di una crema antirughe.

Piglia ogni peluzzo
Pinzetta Tweezerman Ultra Precisa, fr. 39.90, da Import Parfumerie.
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Il neo

Considerato come un difetto, un segno del diavolo o un grazioso attributo, il neo è amato o detestato. Ha conosciuto il suo momento di gloria alla corte di Luigi XIV. Donne e uomini se ne incollavano di finti, denominati mouches su viso o décolleté. Utilizzati a volte per nascondere cicatrici lasciate dalla varicella, questi nei avevano significati diversi a seconda di dove venivano applicati. Le cortigiane li posizionavano secondo il proprio carattere e stato d’animo. E a volte ne abusavano, portandone fino a una quindicina! Più tardi questi nei divennero più sofisticati e potevano essere tagliati a forma di stella, luna o animali.

Viso bianco

Una carnagione molto pallida è stata un must attraverso la storia della nobiltà, che desiderava distinguersi dai contadini, dalla pelle arsa dal sole. Alla corte di Francia del XVII secolo, per ottenere un viso ridicolmente pallido, donne e uomini applicavano spessi strati di pigmento bianco. Se ne mettevano anche sulle mani, sul décolleté e sulle orecchie. Si trattava di prodotti altamente tossici, di cui alcuni a base di piombo. L’alternativa: masticare biscotti all’arsenico, che rende anemici e pallidi. Come puoi immaginare, tutto questo pallore causava gravi problemi di salute. Ma era così accattivante, in contrasto alle gote rosse e alle labbra dipinte: una bellezza alquanto velenosa.

Bella spennellata
Pennello kabuki Artdeco, fr. 27.90, da Import Parfumerie.
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Cooperazione Weekend

Un'iniziativa nata dalla collaborazione di Cooperazione e 20 minuti, i due maggiori giornali della Svizzera, per lanciare un nuovo magazine di tendenza per l'inizio del fine settimana. «Cooperazione Weekend», disponibile all'interno di 20 minuti, esce tutti i venerdì in tre lingue.