Cooperazione Weekend

Cinema e anacronismi

Ci sono film che si distinguono non solo per un cast a 5 stelle o per gli effetti speciali, ma anche per clamorosi anacronismi e altri errori storico-cronologici. Un best of delle situazioni più inverosimili e degli svarioni più eclatanti del cinema.

Testo: Christophe Mettral / Illustrazione: Dieter Stocker / Foto: Alamy

Titanic

James Cameron – 1997

Premiato con 11 Oscar nel 1997, «Titanic» avrebbe benissimo potuto accaparrarsi anche la statuetta per gli anacronismi più belli. Nella prima parte del film, nella cabina di Rose (Kate Winslet), si intravede il celebre quadro delle ninfee di Claude Monet (1840-1926). Peccato che la tela è stata dipinta tra il 1920 e il 1926, ossia una decina d’anni dopo il naufragio del Titanic, avvenuto nel 1912! Ma non è tutto: c’è anche la scena in cui Jack (Leonardo DiCaprio) e Rose ballano insieme al ritmo di «Hills of Connemara», brano che all’epoca dei fatti narrati non esisteva ancora. È stato composto molti anni dopo da Sean McCarthy, un musicista nato nel 1923. E per finire, quando Jack tenta di convincere Rose a non suicidarsi, nel suo monologo menziona il Wissota, un lago artificiale formato grazie a una diga inaugurata nel 1917.

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Forrest Gump

Robert Zemeckis – 1994

Anche tu hai notato varie incoerenze temporali nella pellicola «Forrest Gump», commedia drammatica in cui hanno brillato Tom Hanks e Robin Wright? Nel 1976, anno in cui Forrest comincia la sua inarrestabile corsa di 3 anni, un canale televisivo annuncia che Jimmy Carter è stato colpito da un malessere. L’allora 39° presidente degli Stati Uniti (dal 1977 al 1981) si era veramente sentito male, ma solo nel 1979. E quando Forrest parla davanti alla tomba di Jenny, sostiene che lei sia morta un sabato mattina. Eppure sulla lapide si legge chiaramente la data del decesso, il 22 marzo del 1982, che era stato un lunedì.

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Braveheart

Mel Gibson – 1995

In «Braveheart», film culto degli anni ‘90, Mel Gibson recita in modo memorabile la parte di William Wallace, condottiero scozzese nato nel 1270. Il lungometraggio realizzato dallo stesso Gibson e in cui l’attrice francese Sophie Marceau interpreta la regina Isabella di Francia ha vinto ben cinque Oscar (miglior film, miglior regia, miglior fotografia, migliori effetti sonori e miglior trucco), ma i costumi sono stati pesantemente criticati. E a ragione: il personaggio di Gibson infatti indossa un kilt, capo inventato oltre tre secoli dopo le vicende narrate! È un errore piuttosto imbarazzante per un film storico di tre ore in cui il protagonista appare continuamente con indosso questo indumento.

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Il favoloso mondo di Amélie

Jean-Pierre Jeunet – 2001

Grande successo del cinema francese, «Il favoloso mondo di Amélie» è pieno di scene memorabili. Come già al 7° minuto, quando si vede Amélie (Audrey Tautou) da bambina che, seduta sul divano, guarda la televisione con in mano un telecomando a infrarossi. Il problema è che la scena si svolge negli anni Settanta e quel tipo di dispositivo allora non esisteva ancora. Un’altra cantonata cronologica si ha quando, alla fine di agosto, Amélie vuole registrare il Tour de France. Gli appassionati di ciclismo però sanno bene che questo famoso evento sportivo si svolge ogni anno nel mese di luglio. Nonostante queste piccole gaffe, si tratta di un film che non si scorda facilmente, sia per la sua estetica particolare sia per la meravigliosa colonna sonora firmata Yann Tiersen.

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Bohemian Rhapsody

Bryan Singer – 2018

Cinque anni fa è uscito il musical dedicato al grande Freddy Mercury, leader dei Queen. Il film ha avuto un enorme successo di pubblico e Rami Malek ha vinto una valanga di premi in tutto il mondo per la sua magnifica interpretazione del celebre cantante britannico. Ma anche in questo caso le incongruenze non sono mancate. Per esempio nella scena in cui la band si esibisce in un concerto della tournée del 1974 e interpreta «Fat Bottomed Girls»: diversi fan si sono affrettati a fare notare che quel brano era uscito solo nel 1978. C’è poi la scena della festa a casa di Freddy, in cui il protagonista incontra il suo futuro fidanzato Jim Hutton, che allora faceva il cameriere. In realtà i due si sono conosciuti al Heaven, una discoteca di Londra, e Jim a quei tempi non era cameriere bensì parrucchiere.

Marie Antoinette

Sofia Coppola – 2006

Una Maria Antonietta con ai piedi un paio di Converse? Più che un errore è stata una scelta temeraria ma deliberata della regista. In questo film biografico sulla moglie del re di Francia Luigi XVI, l’anacronismo delle scarpe non è che una delle mille inesattezze storiche con cui la regista ha voluto giocare. Sofia Coppola ha deciso di proporre un ritratto stravagante e decisamente “rock” della regina: la fedeltà verso i fatti storici non era la priorità. Anche la colonna sonora non ha molto a che vedere con la Francia del Settecento: i brani sono presi dalle epoche e dai generi musicali più diversi. In molte scene la musica barocca si mescola ai ritmi degli anni Ottanta. Insomma, un film che stravolge tutti i canoni cinematografici.

Ben Hur

William Wyler – 1959

Grande classico del cinema hollywoodiano,«Ben Hur» è considerato un capolavoro della storia del cinema. È uno dei 3 film più premiati di tutti i tempi (ben 11 statuette) a pari merito con «Titanic» e «Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re» (2003). Eppure, proprio come «Titanic», anche questo colossal di 3 ore e mezza contiene i suoi errori storici. Si è parlato molto della sequenza con l’orologio al polso di Charlton Heston, l’attore che interpretava il protagonista. Questa cantonata è poi diventata il simbolo per antonomasia degli anacronismi cinematografici. Se non fosse che, anni dopo, Heston stesso ha smentito la faccenda. È invece vero che nella famosissima scena della corsa delle bighe si notano delle tracce di pneumatici nella sabbia. Eppure, che le automobili a quell’epoca non esistessero va da sé…

Cooperazione Weekend

Cooperazione e 20 minuti, i due più grandi quotidiani svizzeri uniscono le forze per accompagnare i lettori nel fine settimana con una rivista di tendenza. «Cooperazione Weekend» viene pubblicato ogni venerdì in tre lingue online e al centro del giornale 20 minuti. La responsabilità dei contenuti (parole, immagini) e dei link esterni è della Cooperativa Coop.