Testo: Tatiana Tissot, Illustrazione: Livia Graf, Ringraziamo: Julien Perrot
Berretto, guanti, scarpe calde e siamo pronti ad affrontare il freddo per passeggiare nel bosco, soprattutto se è innevato. Con la neve la natura si presenta molto diversa dal solito. Gli abeti, dalle forme maestose, assumono un’aura fiabesca con il bianco che ne ricopre le fronde. Il manto nevoso smorza i rumori e tutto ci appare più pacifico e silenzioso. Osserva come i cristalli di ghiaccio e i fiocchi di neve formano piccole opere d’arte sulla vegetazione o sulle ragnatele. Privati della loro chioma, gli alberi permettono di vedere meglio gli scoiattoli (se hai un pizzico di fortuna) o gli uccelli che si posano sui loro rami: cince, fringuelli, ghiandaie... Con l’applicazione «BirdNet» puoi riconoscerne i canti. In più, sulla neve puoi seguire le tracce di qualche animale o anche quelle lasciate dagli scarponcini di chi ti ha preceduto.
Se ti muovi con discrezione, potresti anche incontrare qualche animale selvatico. Ma bisogna rispettare alcune regole. Non abbandonare i sentieri, affinché gli animali abbiano la possibilità di nascondersi nel bosco. Con il freddo, devono risparmiare energie. Trovare cibo d’inverno è difficile e se gli animali vengono disturbati possono morire di spossatezza. Se ti dovesse capitare di trovarti a tu per tu con un capriolo o una volpe, accovacciati per dare un’impressione meno minacciosa e osserva discretamente, senza movimenti bruschi. Non cercare di avvicinarti per fare una foto con il cellulare! Non è meglio osservare gli animali più a lungo che vederli scappare via subito perché li hai spaventati? E non dimenticare di portarti appresso un binocolo e un thermos di tè caldo.
Che strana idea fiorire in pieno inverno! Eppure, ci sono piante impazienti che non aspettano la primavera. È il caso dell’elleboro fetido, dai fiori di un delicato verde pallido. È una pianta dall’aspetto particolare e il suo nome è dovuto al fatto che puzza. In più è tossica! Ma è comunque bella. La trovi fino a 1500 metri di altitudine e non teme la penuria d’insetti impollinatori. Sapresti riconoscerla? Un’altra fioritura precoce è quella del famoso bucaneve, i cui fiori a campanula a volte spuntano davvero attraverso la neve. Assomiglia molto a un’altra pianta precoce: il campanellino.
Passeggiando per i sentieri innevati nel bosco, puoi giocare al detective e scovare le impronte lasciate dagli animali. Riesci a indovinare di chi sono? Non è sempre facile, ma abbiamo qualche trucco per aiutarti. La lepre salta e lascia delle tracce a forma di Y. Appoggia dapprima le zampette anteriori, poi le zampe posteriori. Le impronte dello scoiattolo sono simili ma più piccole. Con i suoi zoccoli fini, il capriolo affonda nella neve. Non è un animale che si adatta a tutti i tipi di terreno come il camoscio, il quale lascia invece delle impronte più strette. Le orme della volpe assomigliano a quelle di un cagnolino, ma seguono una direzione sicura, senza deviazioni. Lo stesso vale per il lupo. Le tracce degli zoccoli di cinghiale presentano spesso 2 piccoli segni supplementari lasciati dagli speroni. La lince è un felino, per cui, contrariamente alla volpe o al lupo, riesce a ritrarre gli artigli. Avrai bisogno di molta fortuna, ma forse vedrai le sue impronte arrotondate nella neve…
D’inverno, quasi tutte le conifere mantengono gli aghi verdi sui rami. Fa eccezione il larice. Per questo è facilmente riconoscibile. Sei una di quelle persone che chiama tutti questi alberi “pini”? Allora guardali meglio. Ogni specie si distingue dalle altre per gli aghi, la corteccia e le pigne.
Anche chiamato abete rosso a causa della colorazione della corteccia, è un albero molto comune in Svizzera. Cresce in montagna, fino a 2500 metri di altitudine, ma può scendere fino a 250 metri. Ha gli aghi che pungono e pigne molto caratteristiche: allungate e pendule.
Il re delle Alpi è un pino che cresce sopra i 1800 metri di altitudine. Avvicinati e noterai che ha gli aghi scuri e riuniti in gruppi di 5. Sentirai che profumo! L’olio essenziale di pino cembro è usato per conciliare il sonno. Le pigne, di forma ovale, contengono pinoli commestibili.
Viene talvolta confuso con l’abete, ma è ben diverso. Ha una corteccia ocra e coppie di aghi lunghi e fini. Le pigne sono tondeggianti e liberano dei semi alati, mentre quelle dell’abete sono più allungate. Lo differenzia dall’abete anche il portamento: il pino silvestre ha una forma più irregolare, meno conica.
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