Ogni pecora conta

A prima vista sembra tutto a posto. La lana è una materia prima rinnovabile e biodegradabile; mantiene il corpo al caldo, ma può anche rinfrescarlo, a seconda delle necessità. Non da ultimo, i capi di lana respingono anche l’acqua e lo sporco.

Ciò che però spesso si ignora sono i lati negativi della produzione della lana. Le pecore e gli agnelli vivono spesso in spazi angusti, non possono correre liberamente e non sono nutriti a sufficienza. Il fatto peggiore è però il cosiddetto mulesing: in questa procedura, pezzi di pelle vengono tagliati dalla zona dell’ano degli agnelli. Sebbene l’obiettivo sia quello di proteggere gli animali dai mosconi, l’intervento è molto doloroso. Non desideri affatto sostenere un modo di procedere di questo tipo? Allora, nei prodotti di lana bada a questi 2 label: «Responsible Wool Standard» (RWS) e «Global Organic Textile Standard» (GOTS). Il primo comprende severe regole riguardo al benessere e all’allevamento degli animali. Il secondo certifica l’elaborazione della lana. I capi d’abbigliamento etichettati con il marchio GOTS sono stati prodotti in gran parte senza sostanze chimiche dannose per l’ambiente.

Anche Coop presta molta attenzione alla provenienza della lana. Si oppone rigorosamente al brutale processo di mulesing e in generale non vende tessuti prodotti in condizioni crudeli per gli animali. Inoltre, nell’assortimento di Coop trovi varie alternative alla lana animale (vedi sotto).