Testo: Jonathan Niedermaier
L’alimentazione intuitiva consiste nel sentire ciò di cui il corpo ha bisogno. Lo scopo è individuare meglio le sensazioni di fame e di sazietà. Si mangia quando lo stomaco brontola, non quando è ora di mangiare. Per esempio: come ti senti quando hai mangiato troppo? È una sensazione che desideri rivivere? A lungo andare, essere attenti al proprio appetito porta ad alimentarsi in modo più consapevole ed equilibrato. Esistono prove sul fatto che questo metodo riduca il rischio di abbuffarsi e di sviluppare un’immagine negativa del proprio corpo. Ascoltando il corpo, si dovrebbe riuscire a capire ciò di cui ha bisogno e quale tipo di alimentazione è il più adeguato nel proprio caso. Un sistema magari più sensato che attenersi a orari fissi o a diete rigide.
La “veganizzazione” consiste nel preparare ricette classiche sostituendo gli ingredienti di origine animale con surrogati vegetali. Dal similpollo di proteine di piselli al chili sin carne con macinata vegana, oggi le alternative alla carne, alle uova e ai latticini sono sempre più simili ai prodotti che rimpiazzano. Fra le alternative al latte ci sono le varie bevande a base di soia, mandorla o avena, meglio se arricchite di calcio. Un’alimentazione vegetale ed equilibrata, con molti legumi, verdure, frutti e noci, può apportare benefici per la salute.
È un concetto per il quale non esiste una definizione unica. Spesso si tratta di consigli nutrizionali che tengono conto di fattori genetici, del microbioma intestinale (cioè dei microorganismi che popolano l’intestino) e del metabolismo di ognuno. È un approccio promettente: è provato che ogni persona metabolizza il cibo diversamente e vi reagisce in modo individuale. Anche il fabbisogno di nutrienti, a quanto pare, varia da persona a persona. Questo è dovuto in particolare alla genetica e alla composizione della flora intestinale. La scienza sta tentando di capire quali sono i parametri decisivi e in che modo essi sono correlati con il cibo che assumiamo.
La canapa oggi viene osannata, e a ragione. Fanno molto bene in particolare i semi. Sono ricchi di proteine, contengono acidi grassi salutari, forniscono molte fibre e danno un utile apporto di fitosteroli, sostanze che aiutano a ridurre il colesterolo. Ma i benefici non finiscono qui: i semi di canapa sono anche ricchi di potassio, magnesio, ferro, zinco e calcio, nonché di un concentrato di vitamine e sali minerali. Sono inoltre una fonte generosa di vitamina B1, acido folico e biotina.
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